Gli ultimi e recentissimi infortuni mortali sul lavoro che sono costati la vita a dei giovani nell’adempimento del loro dovere e che tanta emozione hanno provocato nel Paese, tanto che lo stesso Capo dello Stato, Sen. Giorgio Napolitano, ha sentito il bisogno di intervenire chiedendo l’adozione di provvedimenti efficaci ed immediati, ripropongono in tutta la sua urgenza la necessità di una nuova e più efficace strategia in materia di Sicurezza sul lavoro, realizzando un più cogente coordinamento tra i molteplici Enti che hanno competenza in materia (INAIL, Ispesl, Istituto Medicina Sociale, Asl, Ispettorato del lavoro, Vigili del fuoco ecc.) attribuendo all’INAIL il governo del sistema. Il regime di concorrenza o, peggio, di sovrapposizione dei soggetti preposti alla prevenzione rischia di non incidere, se non marginalmente, sulla lotta contro gli infortuni sul lavoro e, soprattutto, mortali.
L’INAIL ha le professionalità e le risorse finanziarie (circa 9 mld € depositati su un conto infruttifero presso il Ministero del Tesoro) per assumere il ruolo di “architetto” del sistema di sicurezza valorizzando la bilateralità e garantendo al sistema produttivo adeguati investimenti strutturali. “Occorre dare piena ed integrale attuazione al D.Lgs. 38/2000 per conseguire la tutela integrale del lavoratore (prevenzione, cura riabilitazione e reinserimento lavorativo) –dichiara il Presidente del Consiglio di Indirizzo e di Vigilanza INAIL, Giovanni Guerisoli – nonché potenziare il corpo ispettivo di vigilanza, modificando urgentemente le norme della Finanziaria che hanno soppresso, indiscriminatamente, le indennità di trasferta al personale preposto alla vigilanza e al contrasto al lavoro nero ed irregolare. Occorre, altresì, licenziare il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza e quello sugli Infortuni, restituendo all’INAIL l’autonomia in materia di investimenti e le risorse finanziarie congelate presso la Tesoreria di Stato. Occorre, infine, aprire un “tavolo” di confronto con la Conferenza Stato-Regioni, atteso che attualmente la normativa in materia di prevenzione è esclusivamente delle Asl”.
Fonte: Inail
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