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Addio al SuperInps: governo converge su linea dei sindacati
E' quanto emerge dal Convegno organizzato dalla UIL su “Il futuro degli enti previdenziali”, organizzato dalla Uil e dall’Istituto per le Riforme delle Istituzioni sociali, presso l’Hotel Quirinale di Via Nazionale a Roma.

Roma, 3 apr (Velino) - Tra i punti prioritari indicati dal governo per il rilancio dell’azione programmatica, e circolato nelle bozze di riforma del sistema pensionistico, vi è anche l’accorpamento degli enti previdenziali. Di quest’obiettivo ha discusso oggi la Uil che punta alla creazione di un ente unico di natura assicurativa e di un altro con due diverse finalità: previdenziale e assistenziale. No quindi a un SuperInps e sì a una riorganizzazione degli enti in due missioni distinte. Il SuperInps era stato prospettato originariamente dal governo ma adesso anche l'esecutivo di fronte ai no del sindacato ha fatto marcia indietro. Ora l'attenzione è sui distinguo tra previdenza e assistenza. “Sono profondamente convinto della distinzione tra parte previdenziale e parte assicurativa - ha affermato il ministro del Lavoro Cesare Damiano concordando con la Uil -. La riorganizzazione degli enti previdenziali va fatta secondo un criterio per cui non tutto può essere ricondotto a un rapporto tra costi e ricavi”.

E vediamo nel dettaglio come si articola la proposta Uil. “Dobbiamo partire da una priorità - ha affermato Domenico Proietti, segretario confederale del sindacato di via Lucullo -: il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza delle prestazioni offerte agli utenti”. Da qui, la proposta di due enti distinti targata Uil "dimostra la nostra volontà riformatrice - ha continuato Proietti - perché rifiutiamo l’idea di partire con una riforma destinata solo a fare cassa”. In sostanza il progetto, illustrato da Pietro Larizza, presidente dell’Iris (Istituto per le riforme delle istituzioni sociali) ed ex segretario generale Uil, prevede che all’interno di un unico ente vi sia tutta la previdenza dei settori pubblici e di quelli privati e, a fianco, un settore autonomo di attività che gestisca con un proprio bilancio parallelo tutte le prestazioni assistenziali, registrando i finanziamenti e i destinatari. In definitiva, nello stesso soggetto giuridico ci deve essere gestione separata, anche organizzativamente, senza commissione finanziaria di alcun tipo tra previdenza e assistenza.

Secondo Larizza l’unificazione degli Enti, che secondo un obiettivo esplicito del governo dovrebbe creare risparmi per le casse pubbliche, “così come prospettata, non solo non comporta nel breve e medio periodo un reale abbattimento dei costi e un conseguente contenimento della spesa, come rilevato dalla stessa Corte dei Conti, ma deve prevedere spese aggiuntive per armonizzare i vari comparti”. Inoltre per Larizza “la riforma razionale degli enti deve prevedere un modello di governabilità coerente con gli obiettivi delle ristrutturazioni”. La Uil è favorevole “al mantenimento del sistema duale” ma è opportuna “una più netta separazione tra l’attività di direzione amministrativa e indirizzo strategico”. Ciascun ente deve prevedere un organo di gestione che comprenda la rappresentanza legale dell’ente e un Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (il Civ) per esercitare la rappresentanza politica degli interessi e delle finalità pubbliche.

Un no al "superente" arriva anche dall’Inail che, come ha sottolineato il direttore generale Piero Giorgini, “a differenza degli enti previdenziali, ha sempre esercitato la propria fusione senza gravare sul bilancio dello Stato, assicurando anzi un avanzo di amministrazione”, che per il 2006 sarà di circa due miliardi di euro, analogo a quello per il 2005. Due enti distinti quindi è la proposta dell’Inail che domani sarà approvata dal Civ dell’ente. Ad anticiparla è Giovanni Guerisoli, presidente del Consiglio d’Indirizzo Inail: all’Inps andrebbe tutta l’attività di vigilanza contributiva, anche quella dell’Inail e all’Inail tutta l’attività medica, anche quella dell’Inps, sia per l’accertamento dell’invalidità sia per le verifiche ispettive. Nella stessa proposta, anche un’unica struttura per gestire il patrimonio immobiliare degli enti di previdenza e un’Avvocatura unica. “Occorre superare lo stallo di oggi”, è il commento di Guerisoli. Per una razionalizzazione degli enti è favorevole anche Gian Paolo Sassi, presidente dell’Inps. “Si può fare senza sconquassi, anche se bisogna pensare a una governance adeguata con un consiglio di amministrazione con poteri effettivi”. Sassi non si dice “né favorevole né contrario” a un SuperInps anche se un’unica struttura lascia “perplesso" anche lui, "perché si vogliono mettere insieme troppe cose”.
(eli) 3 apr 18:22

Fonte: Il Velino

 
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