I Presidenti dei Consigli di Indirizzo e di Vigilanza dell’Enpals (Donatella Vercesi), dell’INAIL (Giovanni Guerisoli), dell’Inpdap (Guido Abbadessa), dell’Inps (Franco Lotito), dell’Ipost (Angelo Agricola) e dell’Ipsema (Giancarlo Fontanelli) intervenendo alla Conferenza Stampa, che si è tenuta in data odierna nel “Parlamentino “dell’INAIL, di via Quattro Novembre, hanno ribadito, le ragioni e le motivazioni delle loro netta contrarietà ad alienare il patrimonio immobiliare degli Enti Previdenziali da cedere al Fondo “Patrimonio Uno”, ai sensi dell’art.4 del D.L. n. 35/2001, convertito con modificazioni nella legge n. 410/2001.
In particolare i Presidenti Civ degli Enti Previdenziali hanno affermato nel corso della Conferenza Stampa svoltasi in data odierna:
Vercesi (Enpals) “il patrimonio è stato costituito con i contributi versati dai lavoratori e dai datori di lavoro e, conseguentemente, si nutrono forti perplessità sulla correttezza, anche dal punto di vista giuridico, dell’operazione che non è rispettosa della vigente legislazione; per tutto ciò che poteva essere dimesso e, cioè, il patrimonio di natura residenziale e commerciale si è correttamente provveduto”;
Guerisoli (INAIL) “Il Ministro dell’Economia dimentica che l’INAIL ha una natura assicurativa e che in quanto tale è obbligato ad una gestione finalizzata alla ricostituzione delle riserve tecniche per far fronte agli impegni futuri di corresponsione di prestazioni dovute. La conseguenza sarebbe un ulteriore aggravamento del deficit attuariale, che già oscilla intorno ai 10 mld di € nonché pregiudizio all’equilibrio finanziario della gestione e, quindi, all’autosufficienza dell’Istituto”;
Abbadessa (Inpdap) “chiedo al Governo l’immediata sospensione di ogni iniziativa volta alla cessione degli immobili strumentali dell’Ente in quanto questa operazione è un ulteriore utilizzo improprio dei soldi dei contribuenti; Lotito (Inps) “ Nel corso di questi ultimi anni, le successive operazioni di cartolarizzazione hanno portato via tutto il patrimonio immobiliare ad uso di abitazione posseduto dall’istituto. Ora si passa alla vendita delle sedi in cui avviene lo svolgimento dell’attività quotidiana, il che fa si che si passerebbe dalla condizione di proprietari a quella di affittuari. Qualcuno ha il dovere di spiegare: perché?. Nessuno può dimostrare quale beneficio potrebbe derivare alle casse dello Stato, visto che l’incasso eventuale derivante dalla vendita verrebbe rapidamente rimangiato con il pagamento degli affitti”;
Agricola (Ipost) “ L’Istituto non è stato interessato alla costituzione del Fondo Immobiliare del Tesoro, nel quale dovranno confluire gli immobili strumentali degli Enti Previdenziali che potranno utilizzare detti beni attraverso un contratto di affitto, in quanto proprietario di beni strumentali che, per essere messi a reddito, hanno bisogno di ristrutturazioni. Gli immobili strumentali dell’Ipost, pertanto, rivestono scarso interesse per il Fondo Immobiliare né si rinviene un interesse dell’Ente, in quanto il valore di mercato degli immobili verrebbe decurtato dei costi Di ristrutturazione da sostenere per la loro messa a reddito;
Fontanelli (Ipsema) “Quello che si va delineando è particolarmente grave perché viene disattesa con una semplice circolare la legge che demanda ai Consigli di Amministrazione la proposta e ai Consigli di Indirizzo e di Vigilanza i potere di decidere i criteri di investimento e disinvestimento nell’interesse degli Enti Previdenziali e degli iscritti. Inoltre, scelte come queste unite ad una visione miope impoveriscono le amministrazioni interessate scaricando sugli anni futuri pesanti conseguenze economiche mettendo a rischio l’equilibrio dei bilanci e la garanzia delle prestazioni degli Enti stessi
Fonte: Inail
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