Soltanto lunedì si conosceranno le motivazioni che hanno indotto il TAR del Lazio a respingere il ricorso contro la costituzione FIP (Fondo Immobili Pubblico), costituito dalle sedi istituzionali degli enti previdenziali.
La consistente corposità della sentenza (56 pagine) induce a ritenere che non sia stato facile per i giudici del TAR dare torto ai ricorrenti nonostante le pressioni che hanno preceduto l’emissione della sentenza, tenuto conto che l’eventuale accoglimento del ricorso avrebbe causato un vulnus non recuperabile per le finanze statali dal momento che l’operazione Fip si era resa necessaria per rispettare i parametri europei.
Il Presidente del CIV-INAIL - che è stato l’unico Consiglio di Indirizzo e di Vigilanza a scegliere la strada del ricorso come organismo della rappresentanza degli interessi delle imprese e dei lavoratori – rimanda ogni valutazione di merito dopo aver conosciuto le motivazioni dei giudici amministrativi.

“Purtroppo la decisione del TAR del Lazio avrà conseguenze negative ben superiori al provvedimento FIP – dichiara il Presidente del CIV-INAIL Giovanni Guerisoli – dal momento che è facile prevedere che aprirà la stura ad un ulteriore processo di cartolarizzazione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali, in considerazione della evidente esigenza di fare “cassa” da parte del Governo come dimostrano i ritardi nella predisposizione del Dpef.
Considerata la natura assicurativa dell’INAIL – prosegue Giovanni Guerisoli – gli effetti per l’Istituto saranno ancora più negativi per la mancata ricostituzione delle riserve tecniche che pregiudicherà negli anni futuri il pagamento delle prestazioni ai propri assistiti. Tutto questo accade quando contemporaneamente il Ministro del Lavoro d’intesa con quello dell’Economia chiede all’INAIL di effettuare consistenti investimenti nel settore sociale (si parla di 2,8 mld di €). Il CdA e il Direttore Generale dell’Istituto dovrebbero essere i primi ad essere preoccupati di tale evenienza ed affiancare il CIV nella rivendicazione nei confronti del Governo che, una vota conosciuti i motivi, potrà proseguire con l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato allo scopo di salvaguardare l’autonomia dell’Istituto.


Fonte:Inail