fweb.GIF
:: A PROPOSITO DI

 »  Home
 »  MENU
 »  Mi presento
 »  In Primo Piano
 »  Le Notizie
 »  A Proposito di
 »  Links
 »  Scrivimi
 »  Grottaferrata
 
Europa Quotidiano
 
« vai alla lista

LA SOPPRESSIONE DELL’IPSEMA, DECISIONE GRAVE E IMMOTIVATA
Dura presa di posizione dei vertici dell’Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo.

L’Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo dice no all’assorbimento dell’Ente nell’INAIL. Si priverebbe il comparto marittimo di un importante punto di riferimento specializzato da sempre nel campo dell’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali della gente di mare e le azioni di prevenzione e di riabilitazione.

Dura presa di posizione dei vertici dell’Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo, IPSEMA. “Decisamente no – dichiarano, insieme, il Commissario straordinario dell’IPSEMA Antonio Parlato e il Presidente del CIV (Consiglio di Indirizzo e Vigilanza) Giovanni Guerisoli – all’accorpamento con l’INAIL. Ipotesi che contrasta con la relazione conclusiva della Commissione Parlamentare di Vigilanza sugli enti previdenziali e assicurativi presieduta dall’On.le Elena Cordoni e approvata all’unanimità che prevedeva la costituzione di un polo assicurativo salvaguardando la specificità di ciascun Ente”.

L’ipotesi per ciò che ci riguarda è stata valutata negativamente dalla Confederazione degli Armatori, dai Sindacati Marittimi, dal Governo e dal Parlamento”. “L’Istituto – rivelano Parlato e Guerisoli - ha già adempiuto con sofferenza a tutti i tagli richiesti, personale, risorse finanziarie e, come suggerito dall’esecutivo, ha avviato il percorso sinergico con gli altri enti di previdenza interessati”.

“Dunque respingiamo la manovra che ci vorrebbe cancellare per almeno tre ragioni - spiegano Parlato e Guerisoli, la prima: “l’ipotesi di soppressione dell’Istituto e il suo accorpamento in altro Ente è una minaccia al patrimonio di specificità dell’IPSEMA – ente in cui sono state riunite le antiche casse marittime risalenti alla fine dell’Ottocento – nell’ambito della prevista riorganizzazione degli enti previdenziali e assistenziali. Il settore marittimo perderebbe l’unica struttura pubblica specializzata, che oggi costituisce il catalizzatore di tutte le problematiche del welfare del mondo del mare”.

In secondo luogo, continuano il Commissario e il Presidente del CIV: “siamo fermamente contrari perché l’intera operazione non avrebbe alcun effetto reale in termini di risparmio sul bilancio dello Stato, il quale oggi beneficia viceversa della gestione positiva dell’Istituto. Anzi, le proiezioni permesse dal bilancio tecnico garantiscono una solidità economico-finanziaria dell’IPSEMA fino al 2020”.

Infine, “terza ragione e forse la più importante – per Parlato e Guerisoli - per dire no alla confluenza nell’INAIL è che l’IPSEMA ha già proceduto a disegnare una riorganizzare dei servizi del welfare per il settore della navigazione per dar vita ad una nuova realtà istituzionale: l’Ente Sociale Italiano della navigazione che, una volta realizzato, valorizzerebbe la specificità del comparto marittimo. Il progetto della riorganizzazione territoriale delle strutture che si occupano a vari livelli e con diverse competenze della tutela della gente di mare può portare ad un miglioramento complessivo dei servizi e ad un risparmio che l’Istituto ha quantificato in almeno 15 milioni di euro. Da questa proposta è nato un disegno di legge presentato dalla Commissione lavoro della Camera dei Deputati per il quale è iniziato l’iter legislativo.

Fonte: Ipsema.gov

 
top 

 
.
.
AIFOS
.
www.guerisoli.it | info@guerisoli.it by GiEsseA