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IL CIV DELL’IPSEMA: PER IL GOVERNO I MARITTIMI NON CONTANO NIENTE

Sale la protesta per la soppressione dell’Istituto di previdenza dei marittimi. A far sentire la propria voce il CIV, il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’IPSEMA riunitosi oggi con urgenza.

Nel CIV siedono le parti datoriali, Confitarma, Fedarlinea, Federpesca, e le parti sociali, i Sindacati di categoria – FILT CGIL, FIT CISL, UIL Traporti, UGL, UILA Pesca.
I rappresentanti dei lavoratori marittimi in seno al CIV hanno preannunciato immediate forme di protesta se la soppressione dell’IPSEMA dovesse essere confermata, si ipotizzano fin d’ora forme di sciopero e il blocco dei collegamenti con le isole
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“Questa volta – dice il Presidente del CIV, Giovanni Guerisoli – il Governo ha scontentato tutti, datori di lavoro e parti sociali. E’ veramente sconcertante la decisione della soppressione dell’IPSEMA, l’Istituto ha un ruolo ben specifico per il personale navigante che non può in nessun modo essere sostituito”.
“Lo sconcerto aumenta – precisa Guerisoli – se si tiene conto che tutto ciò avviene nell’Anno internazionale del Marittimo e che il Governo italiano ha nel cassetto la ratifica obbligatoria della Convenzione dell’IMO MLC 2006 sul welfare del lavoratore marittimo che vede l’IPSEMA quale soggetto specializzato istituzionale di riferimento”.

La protesta del Civ si articola principalmente su tre punti:

Rifiuto della classificazione come Ente inutile. L’IPSEMA non è affatto un ente inutile. Si occupa con risultati finanziari ottimi e bilanci attivi di assistere contro gli infortuni e la malattie professionali i marittimi imbarcati sulle oltre seimila imprese armatoriali. Il Civ ricorda che le proiezioni permesse dal bilancio tecnico garantiscono una solidità economico-finanziaria dell’IPSEMA almeno fino al 2020.
Ruolo determinante nel cluster marittimo. L’economia che muove il mare è pari a circa il 3% del PIL, con un numero di addetti di oltre 400mila e una crescita costante dell’occupazione. La soppressione dell’IPSEMA priverebbe l’intero comparto dell’assistenza specifica per il personale navigante.
Costituire l’Ente Sociale Italiano della navigazione. Il CIV ribadisce la validità del progetto della riorganizzare dei servizi del welfare per il settore della navigazione con la costituzione di un ente preposto, l’Ente Sociale Italiano della navigazione che, una volta realizzato, valorizzerebbe la specificità del comparto marittimo, dal momento che tutti gli stati UE a forte vocazione marinara hanno uno specifico istituto assistenziale per il personale navigante.

Fonte: Ipsema.gov


 
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