E’ impressionante la volontà che sembra emergere dalle ultime notizie relative alla soppressione di molte realtà pubbliche che si occupano con varie competenze, di assistenza, tutela e ricerca legata al mare proprio nell’Anno Internazionale del Marittimo proclamato dall’IMO.

Sembra profilarsi una vera e propria distruzione dell’economia marittima, situazione straordinaria se si considera che avviene in un Paese con ottomila chilometri di coste, con un Pil determinato dall’economia legata al mare pari a oltre il 3% e con un prospettiva di crescita dell’occupazione, dati IMO, al ritmo di settantamila addetti all’anno.

Non si può, infatti, chiamare altrimenti l’ipotesi di soppressione che si profila che vede insieme all’IPSEMA, il CIRM il centro radio medico internazionale da decenni al servizio dei naviganti e l’INSEAN, centro di ricerca per la tecniche di navigazione. E’ inevitabile la dispersione, la polverizzazione in rivoli di dicasteri vari di professionalità costruite negli anni a favore di un comparto specialistico come quello marittimo.

IPSEMA, CIRM e INSEAN fanno parte del resto di un progetto di razionalizzazione descritto nel progetto di legge presentato dalla Commissione lavoro della Camera dei Deputati per il quale è iniziato l’iter legislativo. Progetto di legge che prevedeva quindi una riorganizzazione sul territorio delle strutture più significative a sostegno dell’economia del mare.

Fonte: Ipsema.gov