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IMMIGRAZIONE: PICCOLO SCONTO PER I CONTRIBUTI DEI DOMESTICI
Previdenza - 17/03/2006

ROMA\ aise\ - Dal 1° al 10 aprile le famiglie che hanno una colf o una badante si dovranno presentare alle casse dell’Inps per provvedere al pagamento dei contributi previdenziali relativi al primo trimestre dell’anno. È quindi opportuno che chi sia rimasto sprovvisto dei bollettini di versamento ne faccia richiesta per tempo, diversi giorni prima della scadenza, chiamando gratuitamente il numero Inps 803.164, collegandosi al sito internet dell’Inps oppure rivolgendosi agli uffici di zona.
Quest’anno l’onere contributivo, invece di aumentare, è leggermente diminuito, per effetto della riduzione del costo del lavoro dell’1%, deciso dalla Finanziaria 2006 a favore di tutti i datori di lavoro tenuti al pagamento del contributo per gli assegni familiari. Quindi, nonostante l’aumento del costo della vita, fissato al 1,7%, si avrà, per esempio, una riduzione di 39 euro per un lavoro di 25 ore settimanali.
Nella categoria dei lavoratori domestici rientrano tutti coloro che svolgono le loro mansioni esclusivamente per le necessità della vita familiare del datore di lavoro (colf, autista, giardiniere, maggiordomo ecc.).
Esistono inoltre quattro tipologie di lavoratori, definite dal contratto collettivo nazionale in base alle competenze professionali, alle quali deve corrispondere anche un diverso trattamento economico: alla prima categoria super appartengono coloro che hanno una qualifica specifica o un diploma professionale rilasciato da una scuola o ente; alla seconda coloro che hanno una professionalità specifica (camerieri, maggiordomi, cuochi ecc.); alla terza coloro che hanno referenze in un certo ambito (baby sitter, autisti ecc); e alla quarta coloro che prestano lavoro generico (colf).
I contributi previdenziali devono essere versati dal datore di lavoro in base alle ore di attività che vengono pattuite con il lavoratore. Cioè, se un domestico lavora presso più famiglie, ogni datore di lavoro è tenuto a versare la quota che gli spetta, separatamente dagli altri datori di lavoro, all’Inps, per la liquidazione della pensione, dell'indennità di maternità, degli assegni familiari, dell'indennità di disoccupazione, dell'indennità antitubercolare e delle cure termali, e all'Inail, per le rendite da infortunio sul lavoro e da malattie professionali.
Nel calcolo dei contributi bisogna tenere conto: della retribuzione effettiva oraria, della tredicesima mensilità, calcolata in misura oraria, del valore convenzionale, anch'esso ripartito in misura oraria, del vitto e dell'alloggio, se il domestico, il maggiordomo o la badante vivono insieme al nucleo familiare presso il quale prestano servizio. I contributi si versano per tutti i giorni comunque retribuiti, per tutte le ore effettivamente lavorate nel corso del trimestre e per quelle relative a periodi di assenza comunque retribuita.
In favore del lavoratore, l'Inps registra tanti contributi settimanali quante sono le settimane retribuite, purché in ciascuna settimana siano stati versati contributi per almeno ventiquattro ore. Nel caso in cui il contributo settimanale sia versato, invece, per meno di ventiquattro ore, la legge dispone la riduzione proporzionale del numero dei contributi.
L’iscrizione del lavoratore domestico può essere effettuata presso la sede Inps più vicina all’abitazione del datore di lavoro o presso qualunque altra sede Inps, oppure utilizzando i servizi on line messi a disposizione sul sito dell’Istituto di previdenza o ancora chiamando gratuitamente il call center.
Ma veniamo alle cifre di quest’anno: per un orario di lavoro compreso nelle 24 ore settimanali e fino a 6,70 euro di retribuzione oraria si pagano 1,23 euro per ogni ora (0,28 a carico del lavoratore); oltre 6,70 euro e fino a 8,18, si pagano 1,39 euro (0,32 li paga il lavoratore); oltre 8,18 euro, 1,69 euro (0,39 a carico del lavoratore). Oltre le 24 ore di attività settimanale, 0,89 euro (0,20 a carico del lavoratore).
Quando il lavoratore è coniuge del datore di lavoro o è parente o affine entro il terzo grado e convive con il datore di lavoro, non è dovuto il contributo per gli assegni familiari, quindi gli importi sopra indicati scendono rispettivamente a 1,16 euro (0,28), 1,31 euro (0,32), 1,60 euro (0,39), 0,85 euro (0,20). (daniela cerrocchi\aise)

 
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