Roma, 20 luglio 2007. Nell'ambito dell'accordo sulla riforma del sistema previdenziale e la modifica dello scalone Maroni, raggiunto questa mattina a Palazzo Chigi tra governo e sindacati dopo più di otto ore di confronto no-stop, è prevista anche la razionalizzazione degli enti previdenziali e assicurativi, con l'obiettivo di ottenere risparmi pari a 3,5 miliardi di euro.
"Il governo - recita a questo proposito il testo dell'intesa - si impegna a presentare entro il 31 dicembre 2007 un piano industriale volto a razionalizzare il sistema degli enti previdenziali e assicurativi, e a conseguire, nell'arco del decennio, risparmi finanziari per 3,5 miliardi di euro". Il piano, in particolare, dovrà individuare "le sinergie tra i vari enti (sedi, acquisti, sistemi informatici, uffici legali) al fine di produrre nel breve periodo i risparmi sopra evidenziati e sarà oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali".
Alcune valutazione del Tesoro sui risparmi conseguibili attraverso questa razionalizzazione si fermano, però, a 2,7 miliardi in 10 anni. Da qui il "piano B" previsto dall'accordo, un'alternativa di salvaguardia che consiste in un aumento dello 0,09 per cento dell'aliquota contributiva di lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati, a partire dal 2011. "Tale incremento non verrà attivato - si legge nel documento sottoscritto oggi da sindacati ed esecutivo - solo nel caso in cui il processo di razionalizzazione degli enti previdenziali e assicurativi assicuri con certezza il conseguimento di risparmi medi annui in grado di garantire l'obiettivo nel capoverso precedente".
(sr/roma)
Fonte: Inail
|