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Migliorare le prestazioni economiche dell'INAIL
Dichiarazione di GIOVANNI GUERISOLI
Presidente del Civ INAIL

Migliorare le prestazioni economiche dell'INAIL

Dichiarazione di GIOVANNI GUERISOLI
Presidente del Civ INAIL

Dopo l'ultimo drammatico incidente sul lavoro, verificatosi in provincia di Viterbo e costato la vita di quattro lavoratori, il Presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'INAIL Giovanni Guerisoli esprime la propria profonda solidarietà ai famigliari delle vittime e sottolinea la necessità di modificare le modalità di erogazione delle prestazioni economiche dell'INAIL ai superstiti.

"Per essi, come è noto, la rendita prevista dal Testo Unico n. 1124/65 è commisurata al 100% della retribuzione annua del lavoratore deceduto ed attualmente ammonta a cifre comprese tra un minimo di 9155 euro annui (circa 750 mensili) ed un massimo di 17.000 euro annui (1.416,00 mensili).

La norma vigente non garantisce adeguato sostegno economico ai nuclei familiari soprattutto per i superstiti dei lavoratori morti in giovane età i quali, da poco inseriti nel mondo del lavoro, svolgevano la loro attività con una bassa qualifica ed un reddito limitato.

Al fine di migliorare la tutela dei lavoratori che, giovani o meno, al momento del decesso percepiscono retribuzioni contenute, è necessario intervenire sul livello economico della rendita spettante ai superstiti attraverso una modifica normativa che preveda per gli eventi mortali una rendita, in ogni caso, ragguagliata alla retribuzione massima.

Una ulteriore modifica potrebbe riguardare l'aliquota di rendita spettante ai figli minori superstiti. Infatti a ciascuno di essi compete, secondo il Testo Unico, un'aliquota di rendita pari al 20%, che può giungere al 40% solo nel caso in cui i figli siano orfani di entrambi i genitori. In tal modo, si determina un'evidente disparità di trattamento tra i figli orfani di entrambi i genitori e quelli il cui genitore superstite non abbia comunque diritto all'aliquota del 50 per cento.

Inoltre, ad oggi, la normativa non tiene conto delle successive modifiche del diritto di famiglia e della mutata realtà sociale, arrecando un danno ai minori ed un ingiustificato risparmio per l'INAIL.

La proposta di modifica normativa risponde perciò all'esigenza di garantire un'adeguata rendita ai figli del lavoratore deceduto non soltanto quando, come accade attualmente, essi siano orfani di entrambi i genitori, ma anche quando il genitore superstite non abbia diritto a quota di rendita (per essere divorziato o non avere contratto matrimonio).

L'attuazione immediata delle due proposte contribuirebbe validamente a migliorare i redditi dei superstiti delle vittime di infortuni sul lavoro o delle malattie professionali con ridotti oneri finanziari a carico dell'INAIL i quali troverebbero ampia copertura negli avanzi di bilancio.



Roma, 8 febbraio 2008


 
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