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RASSEGNA STAMPA - Giornata storica o scomoda?, di Mariantonietta Colimberti
PRIMO PIANO - Quotidiano EUROPA del 18 gennaio '05

Grande prova di democrazia. È il commento più diffuso tra i leader della Gad, a partire da Romano Prodi, il giorno dopo la sorpresa pugliese. Il professore ha sentito telefonicamente ieri pomeriggio i due sfidanti ed espresso apprezzamento per lo spirito con cui le primarie sono state vissute, per la civiltà del confronto e la capacità di mobilitazione espressa dai candidati.
Gli accenti e i contenuti delle dichiarazioni sono un po’ diversi e qualche volta non è solo questione di sfumature.
Si va dal giudizio entusiastico di Arturo Parisi («un evento storico e una vittoria della democrazia resa possibile dalla maturità del centrosinistra pugliese che ha affidato la scelta direttamente ai cittadini; ma resa possibile anche dalla generosità, il coraggio e la consapevolezza con la quale i due candidati in competizione hanno fatto la loro parte ») al consueto realismo senza voli di FrancoMarini («che ci sia un po’ di sorpresa per questa affermazione piena di Vendola lo capisco. Le previsioni dicevano altro. Boccia era il favorito sulla carta, ma non c’è nessun dramma. È la logica delle primarie. Né bisogna meravigliarsi che Vendola andasse forte, perché è molto radicato in Puglia»). Accetta il verdetto ma allarga il discorso Pierluigi Castagnetti: «Quando si fanno scelte come le primarie si prende atto della volontà degli elettori. C’è stata una scelta di personalità. Sono convinto che Nichi Vendola sia stato avvantaggiato dal fatto di essere un protagonista della vita politica regionale e nazionale da tanto tempo». Alla maggioranza che starnazza manda a dire: «Mi piacerebbe vedere la stessa operazione dalla loro parte e vedere cosa ne uscirebbe tra Berlusconi e Fini. Noi questo coraggio lo abbiamo avuto». Contento per «la grande esperienza democratica» Willer Bordon, che per domenica prossima ha promosso le primarie per il candidato sindaco di Grottaferrata, mentre Rosy Bindi sottolinea che «nella Gad tutti sono legittimati a governare».
Commenti trionfalistici dai Verdi, che hanno sostenuto Vendola fin dall’inizio: «L’area riformatrice del centrosinistra (come Pecoraro Scanio definisce la sinistra del centro-sinistra, ndr), quando si esprime su programmi e opzioni concrete vale ben più del 13% e dimostra di essere maggioritaria e non residuale ». Sembra un telegramma la nota di Enrico Boselli, Sdi: «Di fronte al risultato delle primarie esprimo a nome dello Sdi le più fraterne congratulazioni a Nichi Vendola. Il nostro sostegno nei confronti del candidato scelto dal centrosinistra in Puglia sarà leale e pieno».
Il metodo delle primarie non piace a Oliviero Diliberto che invita Prodi e Fassino a riflettere seriamente: «Si tratta di uno strumento che rischia di non rappresentare i reali rapporti di forza dell’elettorato, perché suscita essenzialmente una mobilitazione degli attivisti più direttamente coinvolti». Pollice verso sulle primarie dal politologo più famoso d’Italia, Giovanni Sartori: «È normale che alle primarie vinca un elettorato estremista o estremizzante ed è normale che, poi, alle elezioni il candidato scelto, proprio perché non rappresentativo e minoritario, perda. Chi va a votare alle primarie rappresenta infatti non l’elettore normale ma quello appassionato, perché i moderati stanno a casa». Il professore avanza anche il dubbio dei dubbi: «Erano primarie aperte, vero? Se fossi stato Fitto avrei mandato 5.000 dei miei a votare per il candidato estremista».
Assolutamente perfetta la dichiarazione di Francesco Boccia, che già a caldo aveva dichiarato di voler mantenere la promessa della vigilia, dunque di essere pronto a sostenere Vendola: «La mia disponibilità è nelle mani della coalizione e dei leader Prodi, Bertinotti, D’Alema e Rutelli».


 
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