fweb.GIF
:: LE NOTIZIE

 »  Home
 »  MENU
 »  Mi presento
 »  In Primo Piano
 »  Le Notizie
 »  A Proposito di
 »  Links
 »  Scrivimi
 »  Grottaferrata
 
Europa Quotidiano
 
« vai alla lista

Questa settimana su 'Il diario del lavoro'
(Newsletter - 11 luglio 2014)

Matteo Renzi porta a casa il primo sì alla riforma del Senato. Un si sofferto, arrivato dopo forti tensioni, ma pur sempre un sì, dunque il segnale che il premier riesce a ''tenere'' la maggioranza composita che lo appoggia, malgrado le moltissime perplessità sul senso e i contenuti della riforma stessa. Alle accuse di chi, in queste settimane, ha lanciato l'allarme su una sua possibile tendenza a un certo autoritarismo, Renzi, in conferenza stampa, ha risposto ironicamente: ''Io autoritario? mi viene da ridere''. Ha ragione: certo non e' questa l'accusa che calza a Renzi, di cui, al contrario, vanno apprezzati il coraggio, la costanza e la determinazione nel cercare di riformare un paese notoriamente riottoso ai cambiamenti. La critica, eventualmente, dovrebbe essere sul senso e l'urgenza di riformare il Senato: forse non esattamente la prima delle priorità italiane. Per rendersene conto, basta dare un'occhiata a quel che accade nell'economia. I dati dell'Istat sulla produzione industriale mostrano un nuovo crollo: meno 1,2 per cento nel mese di maggio rispetto ad aprile. E se pure i dati del Centro Studi Confindustria, diffusi quasi in contemporanea all'Istat, dimostrano che in giugno le cose sono andate un po' meno peggio, con un miglioramento dello 0,7 rispetto alla perdita del mese precedente, sempre di segno ''meno'' stiamo parlando.

Ma le cattive notizie non si fermano alla macroeconomia. Lo stato di salute dell'industria nazionale e' quel che e'. E' di questa mattina la notizia che la Indesit della famiglia Merloni e' stata ceduta alla Whirlpool. Un altro nome storico della nostra imprese cambia così padrone e bandiera, aggiungendosi a una lunghissima lista di altri grandi marchi passati di mano negli ultimi due anni: in tutto, quasi 400. Il motivo delle cessioni e' sempre lo stesso: il capitalismo italiano è più che mai senza capitali, come già notava un grande economista come Napoleone Colajanni quarant'anni fa. O forse i capitali ci sono, ma non vengono investiti nelle imprese; e se non ci credono gli italiani, nella loro industria, perchè mai dovrebbero crederci gli stranieri? Anche di questo si dovrebbe parlare, quando ci si chiede per quale motivo nel nostro paese latitano gli investimenti esteri.

E tanto per restare sul tema dell'industria, ieri il consiglio dei ministri ha approvato anche l'ennesimo piano Salva Ilva. Il sesto, dacché è iniziata la crisi del colosso siderurgico della famiglia Riva. Il decreto approvato dal governo, tuttavia, non sembra risolutivo. Per lo meno, non e' questo il giudizio che ne danno i sindacati, che lo giudicano parziale e inadeguato rispetto ai problemi. Tra i motivi di delusione, l'aver previsto nel decreto solo la prededuzione del prestito ponte e aver cancellato, rispetto alla bozza iniziale, sia l'uso dei fondi sequestrati ai Riva dalla Procura di Milano per reati fiscali e valutari, sia l'istituzione di un commissario ambientale al posto del sub commissario. I sindacati si attendevano un decreto imperniato su tre punti. Invece alla fine si ritrovano, dicono i sindacalisti, con un testo che salva solo una delle cose annunciate, ovvero la possibilità di applicare la prededuzione ai finanziamenti che l'Ilva chiederà alle banche. In questo modo, la liquidita' che gli istituti di credito erogheranno prossimamente all'azienda sarà garantita in termini di restituzione qualora l'Ilva dovesse fallire. Marco Bentivogli, della Fim Cisl, ha infatti sottolineato che questo provvedimento basterà al massimo di gestire i prossimi mesi, introducendo il sospetto che il vero obiettivo finale sia la cessione dell'Ilva al miglior offerente. Sul caso Ilva, pubblichiamo un approfondimento di Fernando Liuzzi. Lo scontento dei sindacati nei confronti del governo però va oltre i singoli casi. Tanto che le tre confederazioni, unitariamente, hanno indetto per il 22 e 24 luglio due giorni di protesta, che si svolgerà attraverso presidi in piazza Montecitorio, per sollecitare il rifinanziamento della cassa in deroga, alla quale manca almeno un miliardo. Si tratta della prima mobilitazione delle confederazioni contro l'attuale governo, e c'e' solo da augurarsi che non sia l'inizio di una serie.

Ps: oggi compie 80 anni Giorgio Armani. Un simbolo del made in Italy, ma anche un simbolo di buona imprenditoria e un esempio per tanti: in questi decenni, crisi o non crisi, ha sempre investito, non ha venduto, non ha delocalizzato. I nostri auguri, riconoscenti.

Contrattazione

Rinnovato il contratto nazionale del settore ortofrutticolo e agrumario, con un aumento di 85 euro. Il contratto interessa oltre 10.000 addetti del settore, più della metà donne. L’intesa contempla nuove norme a sostegno della genitorialità. Tra gli accordi aziendali, nel settore metalmeccanico c’e’ da segnalare quello alla Ragusa di Siracusa, mentre per l’alimentare e’ stata raggiunta l’intesa per l’integrativo alla Granarolo, con un premio di produzione di 6.870 euro per il triennio 2014-2016. Integrativo fatto anche all’Alpitour, mentre e’ fallita la trattativa tra Eni e sindacati sul progetto industriale che prevedeva anche la riorganizzazione degli organici. Inoltre, siglato l’accordo alla Tirreno Power, che prevede la mobilità volontaria e un forte calo degli esuberi, da 315 a 111 unità. Infine, si è rotta la trattativa tra Ideal Standard e sindacati, con la decisione del gruppo di chiudere lo stabilimento di Oceanico a Pordenone, mandando in questo modo a casa 450 lavoratori.

Interviste

Sul Diario prosegue il dibattito sul manifesto lanciato da Romano Prodi per il rilancio della politica industriale. Questa settimana Fernando Liuzzi ha raccolto l’opinione di Gaetano Sateriale.

Opinioni

Vincenzo Bavaro, professore e ricercatore in Diritto del Lavoro, spiega le dinamiche della politica del governo Renzi e i possibili effetti del Jobs Act sul mondo del lavoro e delle relazioni industriali.

Documentazione

Nella sezione, due importanti documenti della Banca d’Italia: l’indagine sul credito territoriale e il Rapporto sulle economie regionali italiane. Inoltre, pubblichiamo la Relazione sull’attività 2013 dell’UIF- Banca d’Italia sulle attività antiriciclaggio e la relazione del direttore dell’UIF Claudio Clemente. E ancora, il Rapporto 2013 dell’Inps, la Relazione annuale Inail, i dati dell’Osservatorio Ance, il bollettino mensile di luglio della Bce, e il testo dell’accordo alla Tirreno Power. Infine, il rapporto annuale dell’Abi e la relazione del presidente Antonio Patuelli.

http://www.ildiariodellavoro.it

 
top 

 
.
.
AIFOS
.
www.guerisoli.it | info@guerisoli.it by GiEsseA