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Ultime dal Governo
Edizione del 3 aprile 2007

FRANCHIGIE: STOP AGLI SCIOPERI DURANTE LE FESTIVITA' PASQUALI
In prossimità delle festività pasquali, la Commissione di Garanzia
per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi
pubblici essenziali, ha predisposto un quadro riepilogativo
delle franchigie nei vari settori regolamentati dalla legge 146/90.
È prevista, infatti, dal 1 al 20 aprile la regola delle
franchigie pasquali, cioè ll divieto di sciopero in concomitanza con
tali festività. La legge che regola l’esercizio del diritto di
sciopero nei servizi essenziali al fine di tutelare i diritti
della persona costituzionalmente garantiti, demanda alle proposte
della Commissione, ai codici di autoregolamentazione
sindacale, ed ad accordi tra le parti sociali, sottoposti
alla valutazione della Commissione di garanzia, l’individuazione
delle prestazioni indispensabili che debbono essere assicurate
in caso di sciopero. Tali prestazioni hanno lo scopo di
indicare i minimi di servizio che debbono essere garantiti
in caso di sciopero. Una diversa tecnica di garanzia è stata
introdotta con le franchigie: periodi, cioè, nei quali lo sciopero
è escluso, garantendo il regolare svolgimento dei servizi
pubblici essenziali.

http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/franchigie/index.html



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SPOIL SYSTEM: LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE
Il meccanismo dello spoil system è in contrasto con gli artt.
97 e 98 della Costituzione che affermano i principi guida della
pa: imparzialità e buon andamento. Lo ha affermato la Corte
Costituzione nella sentenza n.103 del 23 marzo 2007.
A risultare contraria alla Costituzione è la legge 145/2002
nella parte in cui dispone l'automatica decadenza dall'incarico
dopo i sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge stessa.
In sintesi, si legge nella sentenza, l'azione della pubblica
amministrazione si misura con il rispetto del canone
dell'efficacia e dell'efficienza alla luce dei risultati che
il dirigente deve perseguire, nel rispetto degli indirizzi posti
dal vertice politico, avendo a disposizione un periodo di tempo
adeguato,modulato in ragione della peculiarità della singola
posizione dirigenziale e del contesto complessivo in cui la stessa
è inserita. Per questo motivo, la previsione di una anticipata
cessazione ex lege dell'incarico impedirebbe che l'attività del
dirigente possa essere valutata in merito ai risultato raggiunti.

http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/spoil_sentenza/index.html


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CONSULENZA NELLA PA: LINEE DI INDIRIZZO PER L'AFFIDAMENTO DEGLI INCARICHI
Le spese relative all'affidamento di incarichi esterni - sostenute
dalle pubbliche amministrazioni - sono state negli ultimi
anni oggetto di forti restrizioni. Il fine è ovviamente quello
del contenimento della spesa. Tali norme hanno, da un lato,
introdotto un tetto alla spesa per le consulenze, dall'altro,
hanno circoscritto i casi e le esigenze che possono giustificare
l'utilizzo di collaborazioni di carattere autonomo. A questo tipo
di collaborazioni si deve far ricorso in casi eccezionali,
mentre è vietato utilizzarle in modo surrettizio. Sul tema è
intervenuta recentemente la Funzione pubblica con una circolare,
che illustra il complesso delle norme che regolano l'affidamento
degli incarichi esterni alla pa e ne chiarisce i punti più
qualificanti. La circolare, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale
del 24 marzo 2007, si rifà idealmente alla direttiva del
Presidente del Consiglio dei ministri del 6 giugno 2006, che
richiama le amministrazioni al contenimento della spesa, con
particolare riguardo a quella relativa ad incarichi di
studi e di consulenza, prevedendo, a tal fine, anche la
rinegoziazione dei contratti in essere.

http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/incarichi_consulenza/index.html


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UNIVERSITA': NUOVE CLASSI DI LAUREA TRIENNALI E MAGISTRALI
Una consistente diminuzione e una parallela riqualificazione dei
corsi di laurea esistenti.Sono questi gli effetti dei due
decreti emanati dal Ministro dell'Università e della Ricerca sulle
nuove classi di laurea triennali e magistrali. In particolare,
nelle lauree conseguite durante il corso triennale è previsto un
massimo di 20 esami, per un totale di 180 crediti; mentre
per le magistrali di 12, con un massimo di 120 crediti, con
il conseguente invito per le Università a far sì che più moduli
vengano aggregati, al fine di raggiungere uniche prove finali e
meno frammentazione didattica. Inoltre, la modifica prevede
per gli studenti, che nell'ambito di una stessa classe si
trasferiscono da un'università ad un'altra o da un corso di laurea
ad un altro, venga garantito il riconoscimento di almeno la
metà dei crediti accumulati fino a quel momento.
Infine, viene ribadito che il limite dei crediti formativi
riconoscibili per le conoscenze e le abilità professionali, ai
fini della laurea triennale o della laurea magistrale,
è pari rispettivamente a 60 e 40.


http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/laurea_triennale/index.html



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CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA'
Il Ministro della Solidarietà Sociale si è recato a New York,
alle Nazioni Unite, per firmare a nome dell'Italia la Convenzione
internazionale sui diritti delle persone con disabilità.
Sono oltre 650 milioni di persone in tutto il mondo le persone
costrette a convivere con le difficoltà legate alla loro condizione
e alle discriminazioni più diverse. La convenzione riafferma i diritti
inalienabili che appartengono a ciascun individuo e che non possono
essere negati proprio alla parte più fragile della popolazione.
Per la prima volta in un negoziato internazionale, vi
ha intensamente partecipato anche la società civile, e per
l'Italia le associazioni impegnate nel campo della tutela dei diritti
delle persone con disabilità. La Convenzione è stata adottata
dall'assemblea generale dell'Onu dopo cinque anni di impegno e
lavoro da parte delle rappresentanze dei Governi e delle
associazioni di categoria di tutto il mondo.

http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/disabili_convenzione/index.html



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L'ITALIANO, LINGUA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA
L’Europa di oggi si basa sul multiculturalismo e quindi sulla
pluralità delle lingue: per tale motivo diversi Paesi europei
hanno voluto inserire nelle loro Costituzioni un preciso
riferimento alla lingua “ufficiale”. Anche l'Italia sta seguendo
l'esempio di Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Austria,
Irlanda e Finlandia. Infatti, a seguito di un dibattito - protrattosi
per numerose sedute - il 28 marzo 2007 la Camera dei deputati
ha approvato il testo unificato della proposta di legge
costituzionale che, modificando l’articolo 12 della Costituzione,
riconosce l’italiano quale lingua ufficiale della Repubblica.
Il testo, approvato con 361 sì, 75 no, 28 astenuti, ora passa al
Senato. L’articolo 12 della Costituzione fa solo riferimento
alla bandiera italiana, a cui ora si prevede di aggiungere
il seguente testo: “L’italiano è la lingua ufficiale della
Repubblica nel rispetto delle garanzie previste dalla Costituzione
e dalle leggi costituzionali”. Così concepito, l’articolo 12
rimanda all’articolo 6 della Costituzione che tutela
le “minoranze linguistiche”.

http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/italiano_lingua_ufficiale/index.html

 
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